Vietnam 1968: le bugie del Vaticano

le bugie del vaticanoMentre seguivo la puntata di “Passato e Presente” del 26 agosto scorso, pensavo ai miei “venticinque lettori”.

Credo che tutti, anche i più giovani, abbiano qualche notizia sulla guerra del Vietnam, ma sono sicura che ben pochi siano a conoscenza di un tentativo di pace tutto italiano, messo in atto dall’ex sindaco di Firenze, il democristiano Giorgio La Pira, che non ebbe successo. Come il libro che racconta di quel tentativo fallito (Bettelli, Lercaro, Dossetti: “La pace e il Vietnam” nel volume “Araldo del Vangelo” a cura di Nicla Buonasorte, Il Mulino, 2004, di difficile reperibilità).

(La Pira fu membro della Costituente e sindaco democristiano di Firenze, con qualche periodo di interruzione negli anni dal 1951 al 1965).

“Passato e presente” metteva in evidenza le profonda frattura che la guerra causò nel mondo cattolico, focalizzandosi sulla persona del Cardinale di Bologna, Giacomo Lercaro (1891-1976) e sulle sue dimissioni, attribuite ufficialmente a motivi di salute, in realtà collegate dalla posizione che il cardinale aveva assunto sulla guerra nel Sud Est asiatico, posizione espressa nell’ omelia da Lui pronunciata il I gennaio 1968, giornata della pace.

In essa il Cardinale chiedeva esplicitamente la cessazione dei bombardamenti americani.

Mentre Papa Paolo VI rinnovava l’invito alle “parti in conflitto” a porre fine alla guerra, Lercaro assumeva una posizione che metteva da parte i tatticismi.

Dopo aver premesso che la Chiesa non poteva essere arbitra delle nazioni, continuava: “La Chiesa non deve far mancare il suo giudizio dirimente – non politico, non culturale, ma puramente religioso – sui maggiori comportamenti collettivi e su quelle decisioni supreme dei responsabili del mondo, che possono coinvolgere tutti in situazioni sempre più prossime alla guerra generale e che possano, a un tempo, confondere le coscienze, proponendo interpretazioni della pace o false giustificazioni della guerra e dei suoi metodi indiscriminatamente distruttivi.(…)

Intendo riferirmi , come voi ben capite, alle insistenze che si fanno in tutto il mondo sempre più corali (…) perché l’America, al di là di ogni questione di prestigio e di ogni giustificazione strategica, si determini a desistere dai bombardamenti aerei sul Vietnam del Nord.

Il Santo Padre ha detto testualmente: “Molte voci ci giungono invitandoci ad esortare una parte belligerante a sospendere i bombardamenti”.

Noi lo abbiamo fatto e lo facciamo ancora… Ma contemporaneamente invitiamo di nuovo anche l’altra parte belligerante(….) a dare un segno di seria volontà di pace.

La Chiesa questo lo deve dire, anche se a qualcuno dispiacesse“.

Già il 27 gennaio monsignor Civardi, inviato dal Papa a Bologna, comunicava a Lercaro il suo pensionamento. Il 12 febbraio ci fu l’annuncio del passaggio dei poteri ad Antonio Poma, l’arcivescovo vicario.

I veri motivi del pensionamentosi mettono a fuoco leggendo la lettera di Lercaro all’arcivescovo di Colonia, il cardinale Frings “Vostra Eminenza ha certamente compreso che sono stato rimosso dal governo della Diocesi. Il motivo addotto nel comunicato de ‘L’Osservatore Romano’ e nella lettera del cardinale Cicognani, e cioè le mie ‘cattive condizioni di salute’ è falso, come tutti possono constatare. Quanto all’ ‘età avanzata’, nel settembre 1966 il Papa, respingendo le mie dimissioni, mi aveva detto che le dimissioni si danno effettive a 80 anni (…).

Improvvisamente, il 27 gennaio scorso, venne da me il segretario della congregazione Pro Episcopis e, in nome del Papa, mi comunicò che era venuto il momento di ritirarmi, e mi fece capire che ciò doveva farsi presto. Il cardinale conclude: ‘Il Santo Padre né mi ha chiamato(…) né mi ha scritto una parola. Davanti a questo silenzio, che naturalmente ha lasciato il campo a tutte le più varie interpretazioni della stampa, sembra a me dover rimanere in silenzio…:sono un uomo demolito“.

La guerra del Vietnam: le cifre

  • 2.000.000 morti vietnamiti
  • 76.000 morti francesi
  • 58.000 morti americani

La guerra del Vietnam è una conseguenza del processo di decolonizzazione. A conclusione della seconda guerra mondiale, la Francia non accettò di concedere l’indipendenza al Vietnam: iniziò un sanguinoso conflitto, – con i francesi sostenuti dagli americani – che si concluse nel 1954, quando cadde il campo trincerato francese di Diem Bien Phu ad opera dei guerriglieri Vietmin, il movimento organizzato dai comunisti.

Nello stesso anno, in base agli accordi di Ginevra, la Cambogia ed il Laos ottennero l’indipendenza, mentre il Vietnam fu provvisoriamente diviso in due parti.

Il Nord divenne una Repubblica democratica con capitale Hanoi, guidata dal governo del comunista Ho Chi Min. Il Vietnam del Sud, con capitale Saigon, e governato da Diem e dalla sua corrotta famiglia, passò di fatto dal controllo francese a quello statunitense.

Il presidente Kennedy inviò migliaia di consiglieri U.S.A, ma la svolta decisiva si ebbe con il suo successore, Lyndon Johnson, che iniziò la “escalation”, un aumento rapidissimo di mezzi e di uomini, che arrivarono a 50.000.

Sul Vietnam del Nord i bombardieri americani, a partire dal febbraio 1965, sganciarono una quantità di bombe superiore a quella della seconda guerra mondiale, mentre i guerriglieri comunisti, i vietcong, si facevano scudo dei civili senza alcuno scrupolo ( G. Riotta, La Stampa,13 aprile 1973).

Le proteste ed i cortei contro la guerra si diffondevano ogni giorno di più nei paesi aderenti alla NATO e negli Usa, soprattutto dopo la strage di May Lai, dove, nel 1968, i militari della divisione “America” compirono una strage ( le fonti oscillano fra 300 e 500 civili uccisi).

Solo nel 1973 il presidente Nixon ordinò il “cessate il fuoco”, raggiungendo a Parigi un accordo con il Vietnam del Nord e la Cina, sua tradizionale sostenitrice.

L’accordo prevedeva il ritiro delle truppe USA dal Vietnam del Sud che, senza più il sostegno dell’alleato americano, fu sconfitto dall’azione dei vietcong nel 1975.

Saigon fu chiamata città Ho Chi Min e nel 1976 venne proclamata la Repubblica Socialista del Vietnam.

Concludo ricordando che solo recentemente Papa Francesco ha fatto riferimento a quell’omelia del Cardinale, per ribadire che la Chiesa non può essere neutrale di fronte al male, da qualunque parte esso venga. “La sua vita non è la neutralità , ma la profezia“. (Estratto del discorso tenuto da Papa Francesco in occasione dell’incontro con gli studenti e con il mondo accademico, I ottobre 2017)

Bibliografia

Fondamentale è il riferimento alla trasmissione televisiva “ Passato e Presente”;

“La Stampa “( G.Riotta) del 31-12 207 riguarda il discorso di Lercaro e le successive reazioni;

“La Stampa” ( G. Riotta) del13 aprile 1973 riguarda l’escalation del presidente Johnson.

Poi ci sono i testi di storia contemporanea aggiornati , ad esempio. AAVV: “ I giorni e le idee”, volume terzo, SEI

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