Mentre il terrorismo dilagava, intervenne la diplomazia, nella persona di Roberto Gaia, professore di storia delle relazioni internazionali, che propose: “Manteniamo in nostro punto di vista (sull’accordo De Gasperi-Gruber, ndr), ma andiamo avanti (P.Agostini – A. Zendron “Quaranta anni tra Roma e Vienna” Ed. Rai, 1987, pag.114).
Su iniziativa del governo italiano, si concordò un calendario di incontri bilaterali, che vedevano impegnati non solo i diplomatici, ma i ministri degli Esteri: l’italiano Aldo Moro, (“un uomo politico che sapeva anche ascoltare” disse di lui Silvius Magnago, libro cit. pag 119) e l’austriaco Kurt Waldheim.
Per la prima volta, lo Stato italiano si era presentato al tavolo della trattativa con un progetto di soluzione, puntigliosamente concordato anche con le minoranze.
Gli incontri si svolsero a Londra e Parigi e l’intesa definitiva venne firmata dallo stesso Moro e da Kurt Waldheim a Copenaghen, il 30 novembre 1969.
Il “Pacchetto” (come venne definito il Trattato bilaterale) comprendeva 137 norme – alcune anche di carattere eccezionale rispetto alla Carta Costituzionale – varate dal governo italiano per la tutela della popolazione di lingua tedesca e ladina e per l’autonomia della provincia di Bolzano.
Il percorso giuridico (forse qualcuno si annoierà, ma è necessario conoscerlo):

Aldo Moro e Kurt Waldheim
- Il 22 novembre 1969 venne indetto un congresso straordinario della Sudtiroler Volkspartei, i “sì” al Pacchetto furono 583 (52,8% i “no” 492 (44,6%)( Libro cit. pag.121)
- Il 22 luglio e il 27 agosto 1971 la Camera dei deputati e il Senato (eccetto i componenti del MSI) espressero la loro approvazione per la legge che modificava lo Statuto speciale del 1948.
- Il nuovo Statuto d’autonomia nacque come legge costituzionale n.1 del 10 novembre 1971. Le norme superstiti vennero raccolte in un testo unico che porta il numero 670 .
- L’11 marzo dello stesso anno era stata approvata la legge ordinaria 118, su cui si sarebbe fondata la nuova autonomia tirolese. (cit, pag. 124)
- Il Trattato bilaterale entrò in vigore nel 1972, quando il Parlamento italiano ebbe approvato lo Statuto d’autonomia
- Il percorso si chiuse solo nel 1992, quando a Roma emanarono tutte le leggi necessarie a rendere efficaci i 137 principi del Pacchetto
- La pace fu ufficialmente sancita a Vienna nel 1992, con la consegna all’ambasciata italiana della “dichiarazione liberatoria”: il governo austriaco prendeva atto che l’Italia garantiva l’autonomia anche alle popolazioni altoatesine di lingua tedesca. (La Repubblica, Archivio 6/12/1992)
A questo scopo furono varate diverse leggi – alcune di carattere eccezionale rispetto alla Costituzione:
- si separarono le province autonome di Trento e Bolzano, che assorbirono le competenze appannaggio della regione;
- la lingua tedesca venne riconosciuta paritaria a quella italiana;
- venne riconosciuto il bilinguismo nei servizi pubblici;
- Venne affermata la proporzionale etnica, che riserva possibilità d’impiego e interventi sociali ( casa, servizi) ai diversi gruppi linguistici, in base alla loro consistenza accertata dal censimento
Concedemmo troppo? Il Pacchetto preservò in modo eccessivo la separatezza tirolese?
Nel prossimo articolo troverete qualche opinione in proposito, con riferimento a situazioni concrete.