“ Fu una decisione odiosa, la più penosa e innaturale in cui mai fossi stato coinvolto” W. Churchill
Come docente di italiano e storia ho consultato decine di libri, ma in nessuno ho mai trovato un cenno a quanto accadde a Mars El Kebir, (Algeria) il 3 luglio 1940.
Forse la stessa cosa è successa anche a qualche mio lettore, per questo ho deciso di scriverne. Ed anche perché i giovani si rendano conto della crudeltà della guerra.
Con un’avvertenza: la fonte è costituita dal libro di Churchill “La seconda guerra mondiale”, IV° volume, opera che gli valse il premio Nobel per la letteratura, nel 1953.
Come si arrivò a questa strage, in cui vennero coinvolti anche militari francesi che avevano combattuto a Dunkerque?
Per capirlo, bisogna far riferimento alle condizioni dell’armistizio franco-tedesco ed al contesto in cui si muoveva la Gran Bretagna, senza dimenticare che la flotta francese, totalmente operativa, era la quarta al mondo.
L’armistizio
Partiamo dal 22 giugno 1940, giorno della resa francese a Hitler. I francesi stremati, intendono chiedere l’armistizio, ma prima devono anche ottenere il consenso degli inglesi, in quanto l’alleanza franco-britannica vietava trattative separate.
Gli inglesi ritengono che la nazione francese debba continuare ad esistere, trasferendo il governo legittimo in Algeria, dipartimento d’oltremare. Da lì, facendo leva sul proprio impero coloniale, la Francia avrebbe potuto sostenere la lotta contro Hitler (1).
Constatato che questa proposta non trova l’appoggio del Presidente francese Paul Reynard (che rassegna le dimissioni, sostituito dal vicepresidente, maresciallo Pètain) gli inglesi si dispongono ad autorizzare l’armistizio franco-tedesco ad una condizione: durante i negoziati, la flotta francese deve salpare immediatamente per i porti britannici.
Ma dopo l’armistizio -25 giugno 1940- l’Ammiraglio Dalan, ministro della Marina nel governo di Vichy, non dà quell’ordine perché teme, secondo quanto scrive Churchill, che esso venga considerato come una violazione dell’armistizio, provocando l’occupazione totale del territorio francese da parte della Wehrmacht.
L’impegno di Hitler di non toccare la flotta francese, alla fonda nei porti controllati dal governo di Vichy(2) viene così commentato da Churchill, alla Camera dei Comuni: “Chiedete a mezza dozzina di nazioni quanto valgono queste rassicurazioni solenni.“
I timori di Churchill
Il premier inglese è consapevole che l’esercito britannico risulta del tutto inadeguato rispetto alla Wehrmacht. (La Gran Bretagna fece il possibile per ritardare il confronto diretto fino al 1944, dopo la campagna di Russia).
La Royal Navy e la Raf, scudo ad una possibile invasione, sono impegnate sia in operazioni di scorta ai convogli da cui dipende la sopravvivenza delle isole Britanniche, sia in missioni di difesa del territorio e di controllo del Canale di Suez, vitale per il controllo dell’India. E negli Usa prevale ancora l’isolazionismo.
(1) Gli inglesi propongono alla Francia un’unione Franco-Britannica: una sola nazione nella quale “ogni cittadino godrà immediatamente della cittadinanza britannica e ogni suddito britannico diverrà cittadino francese”.
(2) L’articolo 8 dell’armistizio prevedeva che la flotta francese “venisse concentrata in porti da stabilirsi per esservi disarmata e demolita sotto il controllo tedesco o italiano.”
In queste condizioni, la caduta in mani tedesche delle navi francesi avrebbe alterato pericolosamente gli equilibri della guerra. Di qui la decisione di mettere in atto l’operazione Catapult.
Operazione Catapult
Il governo inglese ordina al Vice-Ammiraglio James Somerville, capo della forza H di stanza a Gibilterra, di salpare. Obiettivo: Mers El Kebir, in Algeria(3) dove sono ancorati i modernissimi incrociatori Dunkerque e Strasburg, le corazzate Provence e Bretagne e 6 cacciatorpediniere.
Gli inglesi raggiungono il porto algerino il 3 luglio. Somerville, riluttante a condurre un’azione contro gli ex alleati, sceglie Hollande, un ufficiale filo-francese, per presentare all’Ammiraglio francese Marcel Gensoul le cinque alternative del governo britannico:
- la flotta francese deve unirsi a quella inglese
- raggiungere un porto inglese con equipaggio ridotto
- porsi sotto il controllo americano nelle Antille
- affondare le navi
- essere affondata.
L’ultimatum scade alle 14.
Gensoul non riceve Hollande e scrive che “in nessun caso le navi da guerra francesi sarebbero cadute in mani germaniche o italiane”, aggiungendo che “alla forza si sarebbe risposto con la forza“.
In realtà, nel corso di tutta la giornata si alternano fitti scambi di messaggi fra le due flotte e di ciascuna di esse con i rispettivi governi, che non conducono ad alcun compromesso(4).
Poco dopo le 16 gli inglesi intercettano un messaggio del Ministro della Marina, Ammiraglio Francois Darlan, diretto a Gersoul: “Dovete rispondere alla forza con la forza”. Somerville, che aveva fatto minare le bocche del porto, riceve da Londra la conferma: i francesi devono sottostare alle condizioni britanniche, in caso la contrario la loro squadra navale sarà affondata prima di sera.
Alle 17,45 gli inglesi aprono il fuoco: la Strasburg e 4 cacciatopediniere riescono a far rotta per Tolone. La Provence e la Dunkerque si arenano.
La Bretagne e il cacciatorpediniere Mogador saltano in aria. Solo sulla corazzata muoiono 977 marinai e ufficiali.
La Gran Bretagna di Churchill aveva dimostrato al mondo di non cedere, nella lotta contro la tirannide più mostruosa della nostra storia.
Va ricordato che il 27 novembre 1942 le navi francesi che si trovavano alla fonda nel porto di Tolone preferirono autoaffondarsi piuttosto che cadere in mani tedesche.
(3) Altre navi erano in porti inglesi o controllati dagli inglesi.
(4) Da parte francese ci furono anche una serie di disservizi radio. Ad esempio, il primo messaggio partito dalla Dunkuerque e diretto allo Stato Maggiore arrivò in Francia solo alle 12,30.
Testi di riferimento:
- Corsera Blog: Operazione Catapult. 1940, le bombe di Churchill sugli ex alleati, di Silvia Morosi e Paolo Rastelli, 3 luglio 2017
- Informastoria.blogspot: “Operazione Catapult . Distruggete la flotta francese“, pubblicato da Giovanni Zannini , 9-4-2014