Perché non ci fu una Norimberga italiana?

Italiani e crimini di guerraA guerra conclusa, 8 paesi chiesero al nostro governo la consegna di quasi 2000 soldati, accusati di crimini di guerra: 750 la Jugoslavia, 180 la Grecia, 142 l’Albania, 30 la Francia, 12 l’URSS.

Altri 800 nostri militari furono ricercati da Usa e Gran Bretagna, mentre l’Etiopia chiese la consegna del maresciallo Badoglio e del viceré Graziani. (“Niente Norimberga, siamo italiani” di A. Papuzzi, La Stampa del 16-02-2011).

L’Italia però riuscì a garantire l’impunità dei suoi criminali di guerra e ad evitarne l’estradizione, seguendo alcune linee di condotta fondamentali, quali?

1) In primo luogo, già nella primavera del 1944, il Ministero degli Esteri aveva iniziato a raccogliere una documentazione sui crimini commessi in Italia centro-meridionale dalle truppe di colore inserite nel corpo di spedizione francese; contestualmente, preparò una contro lista di 200 criminali di guerra jugoslavi, avviando un discorso di reciprocità: se, ad esempio, il governo di Tito non processava i responsabili delle foibe, Roma non avrebbe consegnato i ricercati italiani alla Jugoslavia. (F.Focardi, “ Il cattivo tedesco e il bravo italiano”, Laterza, 2013, pag.150)

2) Il governo italiano rinunciò a chiedere la consegna dei criminali di guerra tedeschi, per proteggere quelli italiani: le azioni giudiziarie contro i tedeschi furono limitate a pochissimi casi. Fino al 1965, furono emesse solo 13 sentenze su 25 imputati. ( A. Papuzzi, “ Italiani bravi boia”, in “ La Stampa”, 24 – 05 – 2001 )

3) Il governo italiano fece riferimento all’accordo raggiunto fra USA, URSS e Regno Unito nella Conferenza di Mosca del 30 ottobre 1943, secondo cui i responsabili dei crimini dovevano essere “arrestati e consegnati alla giustizia”, interpretando “giustizia” come “giustizia italiana”. Mentre nel caso dei criminali di guerra tedeschi era stato esplicitamente previsto che fossero riportati nei luoghi in cui avevano commesso i delitti, per esservi giudicati secondo le leggi locali. (F.Focardi, Ibidem, pag.123)

4) Il 6 maggio 1946 il nostro governo istituì, presso il Ministero della guerra, una Commissione d’inchiesta sugli italiani accusati di crimini di guerra, che deferì alla magistratura militare circa 40 persone, ma nessun processo venne mai svolto e nel 1951 tutto venne archiviato. (“ Italiani bravi boia” di A. Papuzzi, che presenta in questo articolo le ricerche compiute dallo storico Filippo Focardi, in “La Stampa”, 24 -05-2001)

La guerra fredda e l’adesione dell’Italia alla NATO, associate al timore degli USA di favorire i Paesi del blocco comunista, fecero il resto.

Mediterraneo - stereotipo del soldato italiano umano e bonario

Così si diffuse lo stereotipo del soldato italiano umano e bonario, rappresentato in film come “Mediterraneo” e “Il mandolino del capitano Corelli”.

Uno stereotipo di cui tuttora non ci siamo liberati.

Ai miei lettori : grazie! e arrivederci a fine agosto – settembre.. buone vacanze da Maria Livia

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3 risposte to “Perché non ci fu una Norimberga italiana?”

  1. Dieghi Paolo

    Mi è rimasta la curiosità di conoscere quali crimini di guerra avevano compiuto i soldati italiani. Crimini ce ne sono stati compiuti da iscritti al fascio (e anche da parte opposta) per interessi personali e nella lotta partigiana si registrano uccisioni inutili, ma col termine di crimini di guerra dovrei pensare a soldati che hanno sterminato popolazioni civili in nome di una ideologia.

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    • Maria Livia Paltrinieri

      Giusta obiezione :sugli specifici crimini di guerra compiuti dagli italiani in Grecia intendo riaprire il sito dopo la pausa estiva! Maria Livia

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    • Viola

      Crimini forse le foibe, o l’ uso del gas sulle popolazioni africane ma anche tante altre. Volutamente nascoste.

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