Katyn : una falsificazione durata 50 anni
Se sono morti non c’è niente che possa riportarli indietro ( …) Dobbiamo sconfiggere Hitler e questo non è il momento per litigi e accuse.” Il premier inglese Winston Churchill al capo del governo polacco in esilio, che gli chiedeva spiegazioni sul massacro di Katyn.
Litigi e accuse furono evitati dal 1940 fino al 1991, quando Eltsin rese pubblici i documenti d’archivio sullo sterminio, avvenuto nel marzo del 1940, di 22.000 ufficiali polacchi, fatti prigionieri nel corso dell’occupazione sovietica della Polonia orientale.
Per 50 anni, l’opera di manipolazione e falsificazione dei fatti messa in atto da Stalin e dai suoi successori poté contare sulla complicità dell’Occidente. Vediamo come :
Katyn : 22.000 ufficiali polacchi uccisi
In base a quanto concordato fra Urss e III Reich nel patto Molotov Ribbentrop, l’attacco nazista contro la Polonia del 1° settembre 1939 fu seguito, quindici giorni dopo, dall’occupazione della Polonia orientale da parte dell’Urss che, senza dichiarazione di guerra, occupò il 52 per cento del territorio polacco e fece prigionieri 22.000 ufficiali.
Gli ufficiali, in gran parte riservisti, esponenti della “intellighenzia” e capaci, in futuro, di guidare la lotta per la rinascita della Polonia, furono internati in un campo di concentramento presso Katyn. Il 5 marzo 1940 il Politburo ordinò la loro fucilazione in massa in quanto “nemici inveterati e incorreggibili del potere sovietico”. L’ordine fu portato a termine da agenti del NKVD ( il Commissariato del popolo per gli affari interni) e i corpi furono sotterrati nelle fosse comuni.
Durante l’ attacco nazista contro l’ Urss, il luogo dove erano stati fucilati i polacchi venne occupato dalle truppe tedesche, che il 13 aprile 1943 annunciarono di aver scoperto il massacro, attribuendone la responsabilità ai sovietici. Stalin negò, scaricando la colpa sui nazisti.
Il depistaggio dell’URSS
Il governo di Mosca cercò di legittimare la propria versione al tribunale di Norimberga, dove fu istituita una commissione presieduta da Vyshinsky, che preparò falsi testimoni d’accusa a danno dell’esercito tedesco. Il tribunale escluse il caso Katyn dalla sentenza finale per mancanza di prove, ma rifiutò di indagare sui veri responsabili.
Successivamente, sia il governo americano, almeno fino agli anni ’50, che quello britannico cercarono di insabbiare l’accaduto, contribuendo a rafforzare la menzogna.
Nel 1959 Selepin,capo del Kgb, propose al leader sovietico Krusciov di distruggere i fascicoli personali degli ufficiali fucilati. Krusciov approvò subito. La menzogna durò fino al 1991.
La conclusione la lascio a Victor Zaslovsky, autore del libro : Il massacro di Katyn. Il crimine e la vergogna: “Mentre nei paesi occidentali criminali nazisti sono ricercati e puniti, come dimostra il caso Priebke, in Russia neanche uno degli assassini è stato messo sotto processo o è stato sottoposto ad alcuna indagine” ( La Stampa, 21 ottobre 1998)
Il regista Wajda, che a Katyn perse il padre, ha realizzato nel 2012 il film omonimo, Katyn.
Interessante anche l’intervista a Wajda “Katyn, un film che non volevano farvi vedere” ( il film in Russia ha avuto problemi di distribuzione ) .
Realmente un fantastico intervento. Leggo con attenzione il blog http://www.belpaeselibri.it. Avanti così.
Grazie! sono graditi anche gli interventi dei lettori…buona serata da Maria Livia
Ancora non si comprende come mai simili bugie siano state accettate dagli storici (conniventi) e soprattutto non si comprende perché gli imperi colonialisti di Inghilterra e Francia andarono in “soccorso” della Polonia ad Ovest e non quando fu invasa dalle armate comuniste sovietiche (pochi giorni dopo) ad est e non si parla mai dai massacri di Stalin.
Grazie per l’attenzione da Maria Livia