Storia dell’idea d’Europa, di Federico Chabod

storia della idea di Europa“Del passato non abbiamo che un ricordo lacunoso, il futuro è oscuro. Solo il presente potrebbe apparirci nella sua limpidezza. Dopotutto è in esso che ci troviamo. Ma appunto in quanto tale non è limpido; lo diventerebbe soltanto con una conoscenza completa del passato, da cui è nato, e del futuro, che nasconde in sé. Noi vorremmo acquistare coscienza della situazione del nostro tempo. Ma questa situazione contiene possibilità nascoste che diventeranno visibili solo quando si realizzeranno”.
K. Jaspers, “Origine e senso della storia.”

 

La prima contrapposizione fra Europa e qualcosa che Europa non è, l’Asia, si deve al pensiero greco.

Tra l’età delle guerre persiane (490-479 a.C.) e l’età di Alessandro Magno (353-323 a.C.), si forma il senso di un’Europa contrapposta all’Asia per i costumi, ma soprattutto per l’organizzazione politica: un’Europa che rappresenta lo spirito di libertà contro il dispotismo asiatico.

Moralmente e politicamente, quando si parla d’ Europa, si fa riferimento ai popoli e alle regioni in rapporto costante con il mondo greco: la penisola italiana e le coste mediterranee di Gallia e Spagna.

statua di erodotoNelle Historie, Erodoto vede sì, dal punto di vista geografico, un’Europa che arriva fino alle foci del Po e alle isole Ebridi in Occidente, fino alla Siberia in Oriente, ma il suo interesse politico guarda ad un’Europa molto meno estesa, compresa fra il mar Egeo e l’Adriatico.

I greci proiettano la contrapposizione fra Europa ed Asia anche nel passato: nell’”Elena” di Isocrate (380 a. C.), la guerra di Troia viene interpretata come una lotta fra Europa ed Asia.

Ma quali sono i criteri di valutazione che distinguono l’Europa, a livello morale e politico?

Secondo Aristotele (384-322 a.C.), libertà significa partecipazione di tutti alla vita pubblica (cittadini , non sudditi  e vivere secondo le leggi; gli fa eco Eschilo, nelle Supplici: “Chi signori assoluti a sé di buon grado comprar vorrebbe?” (Le supplici, Pelasgo e il coro)

La Ecumene di Erodoto

Potrei ricordare altri filosofi, ma credo che Pericle sintetizzi bene il concetto di legge e di vita pubblica che la Grecia arrivò a condividere: “E poiché essa (la Costituzione, ndr) è retta in modo che i diritti civili spettino non a poche persone, ma alla maggioranza, essa è chiamata democrazia; di fronte alle leggi, per quanto riguarda gli interessi privati, a tutti spetta un piano di parità, mentre per quanto riguarda la considerazione pubblica nell’amministrazione dello Stato, ciascuno è preferito a seconda del suo emergere in un determinato campo, non per la provenienza da una classe sociale ma più per quello che vale. E per quanto riguarda la povertà, se uno può fare qualcosa di buono per la città, non ne è impedito dall’oscurità del suo rango sociale”. (Orazione funebre per i soldati ateniesi caduti durante il primo inverno della guerra del Pelopponeso (430 a. C.)

Facciamo un passo all’interno dei territori compresi nell’Europa e guardiamo a Roma: Orazio, dopo la vittoria di Azio (31 a.C.) è esultante per la sconfitta dell’orientale Cleopatra, alleata di Antonio contro Ottaviano(1). Ancora una volta, l’Oriente è visto come terra di despoti e di schiavitù.

Kennedy a BerlinoMa l’ecumene romana rendeva problematico ogni sviluppo del concetto d’Europa: alla contrapposizione Greci/Orientali si sostituì il concetto di “Civis Romanus sum“, espressione citata anche dal Presidente Kennedy nel famoso discorso sulla Potsdamer Platz, il 26 giugno 1963.

“Duemila anni fa, il più grande orgoglio era dire: ‘Civis romanus sum‘”. (E continuava “Oggi nel mondo libero, il più grande orgoglio è dire ‘Ich bin ein Berliner‘”).

Mapa dell'impero romano

L’Impero romano fu sopraffatto militarmente dai barbari, che però, secolo dopo secolo, furono conquistati dagli sconfitti, si convertirono al cristianesimo, appresero il gusto della pittura, della scultura, dell’architettura e dell’oreficeria. Per descrivere questo lungo processo, penso che si possa parafrasare una famosa frase e scrivere: Roma capta ferum victorem coepit.

editto di rotariAll’apice della romanizzazione, il re longobardo Rotari decise che era arrivato il momento di passare alla legge scritta emanando l’Editto che porta il suo nome (643): venne abolita la vendetta o faida, (da few, nemico) e si tornò alla legge scritta, ad un diritto codificato, sottratto a furia ed emotività e amministrato dai giudici sulla base di norme costanti. (2)

Al compimento della romanizzazione e della cristianizzazione, i principii in cui si inquadrano tutti i valori sono quelli della Res Publica Christiana. Carlo Magno è “rex pater Europae“, ma il contenuto ideologico di questa espressione coincide con l’Ecclesia, la Chiesa romana in contrapposizione a Bisanzio.

E, secondo quanto scrive Dante, la Christianitas ingloba i territori centro-sud occidentali e mediterranei, compartecipi della vita e della sorte dei Romani (3). La distinzione fra Romani e Germani viene superata dalla contrapposizione fra Occidente e Oriente: lo testimoniano in campo religioso lo scisma d’Oriente (che comprende anche la Grecia) del 1054, in ambito politico le crociate (4).

mappa del Sacro Romano ImperoIl contrasto cresce quando i Turchi, nel 1453, conquistano Costantinopoli, diventando padroni di tutto l’Oriente, mentre entrano a far parte dell’Occidente quei paesi che sono un baluardo della Cristianità contro gli infedeli: la Polonia è una diga contro i Tartari, l’Ungheria e la Transilvania contrastano l’offensiva dei Turchi. Non a caso, sono arrivate fino a noi espressioni come: “Cose turche! neanche i Turchi !” che risalgono a quel periodo. (Va detto che la repressione di Erdogan contro i Curdi non ci aiuta a cancellare queste abitudini linguistiche).

L’evoluzione del concetto di Europa evidenzia un processo di trasformazione interna che Machiavelli descrive così: “Escono i popoli grossi e sono usciti tutti de’ paesi di Scizia”. (Discorsi, II, 8).

Nel prossimo articolo, comincerò proprio dal Segretario Fiorentino.

Auguri di buon Natale ai miei lettori!

Bibliografia

  • 1) Orazio, “Odi” I, 37
  • 2) Mattia Feltri “Asce e spadoni”, La Stampa, 30-11- 2019
  • 3) Dante, “Monarchia” II, 17
  • 4) Il 1054 fu l’anno in cui Papa Leone X scomunicò il Patriarca Michele Cerulario, che a sua volta gli aveva lanciato un anatema.
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