Europa: un fortino assediato?

Europa fortino assediatoRiflessioni in margine al libro di Ivano Dionigi “ Parole che allungano la vita”R. Cortina, 2020

“Se scendiamo in terra vedremo che genti e popoli interi hanno mutato sede (…) niente è mai rimasto là dove è nato (…) ininterrotto è il viavai del genere umano.”
(Seneca, Consolazione alla madre Elvia, libro cit. p.76)

Quella di Seneca è una riflessione dimenticata, o sconosciuta, ai vertici dell’Ue e di alcuni, troppi, stati membri. Come si ignora il fatto che l’Impero romano raggiunse il massimo della prosperità nel periodo in cui fu inclusivo (Settimio Severo, 193 – 211 d.C., primo imperatore romano-barbarico, era originario di Leptis Magna), mentre, quando iniziò la decadenza, Roma pagava i popoli stanziati sui confini perché fermassero l’avanzata dei barbari. Inutilmente, come sappiamo: in Emilia, ad esempio, i nostri antenati sono anche i Longobardi, non solo i Romani.

rifugiatiIvano Dionigi, latinista, già rettore dell’Università di Bologna, nel libro “Parole che allungano la vita” parte da riflessioni di filosofi , oltre che da miti e leggende del mondo greco-romano(1) per ricollegarsi al presente: le parole di Seneca gli servono anche per proporre alcuni dati sull’Europa contemporanea: ogni minuto nascono 57 africani, 32 cinesi, 29 indiani e meno di un italiano. Analoga la situazione degli altri paesi Ue. All’inizio del 1900, un abitante al mondo su quattro era europeo. Fra trent’ anni, se continuerà l’attuale tendenza, sarà europeo un abitante su quattordici. Fra un secolo, che ne sarà dell’Europa? (pag. 75). Presentando queste cifre, l’autore si chiede: “(…) sarà più saggio e gioverà persistere nel rivendicare i nostri primati oppure stipulare un’alleanza tra il vecchio Occidente e i giovani dell’Oriente e del Sud del mondo?”.

Aggiungo una considerazione, con riferimento all’Aukus, il patto siglato fra Usa, Regno Unito, ed Australia, considerata oggi da Washington un avamposto contro la Cina e le sue mosse nell’area del Pacifico, sfida che rende sempre più marginale il ruolo dell’Europa L’Australia diventerà la settima potenza al mondo, dopo Usa, Regno Unito, Francia, Cina, India Russia, capace di dotarsi di sottomarini a propulsione nucleare, strumenti in grado di alterare gli equilibri di potere: per usare il linguaggio della realpolitik, chi controllerà l’Indo Pacifico, comanderà(2).

In quest’ottica, ripropongo la riflessione iniziale: guardate come appare minuscola l’Europa vista dall’area del Pacifico, sede delle nuove potenze globali. 

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E’ meglio trovare le risorse organizzative e i mezzi per accogliere e integrare i migranti, che fuggono da guerre e cambiamenti climatici da noi provocati oppure costruire muri, tradendo, oltre la più elementare umanità, anche i principi ispiratori dei fondatori dell’Europa?

Note

(1)Fra le tante pagine che prendono spunto dal mondo greco-romano, mi piace ricordare il mito che sempre affascina quando si cominciano a studiare i classici, quello di Orfeo ed Euridice, tratto dalle “Georgiche” di Virgilio ( 4,85).
Citando Rilke, Dionigi presenta Euridice, che si protende invano per l’ultimo abbraccio, “mite nella sua pazienza”, mentre Orfeo risulta “muto e impaziente”: volendo assicurarsi di avere dietro di sé la sua sposa, il cui passo è leggerissimo, trasgredisce agli ordini di Zeus e la perde per sempre.

Secondo lo scrittore, questo mito è un invito a sopportare il peso della privazione, dell’attesa, il pathos della distanza. Se non sviluppiamo questa capacità, perdiamo coloro che amiamo, ma anche noi stessi, rimanendo muti nell’inferno della nostra identità.

(2)”Il nemico è la Cina, il patto Aukus cambia l’asse del mondo” di Giulia Belardelli, Huffington Post, 16.09.21.( Il patto è stato annunciato il 15 settembre 2021).

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