I tirolesi all’Austria : No, grazie!
L’inviato de “La Stampa” all’indomani del pronunciamento del governo di Vienna sulla concessione del passaporto austriaco a tutti i tirolesi di lingua tedesca, va ai mercatini di Natale di Bressanone.
Qui l’indifferenza per le proposte di Vienna coinvolge giovani e adulti, destra e sinistra. (“Nel Sud Tirolo che volta le spalle a Vienna” di Alberto Mattioli , La Stampa, 20 dicembre 2017)
Ecco qualche campione di risposta: “Pagare le tasse a Vienna o a Roma? Preferisco farlo a Roma. Almeno so che tornano indietro.” ( Helga, commerciante).
“Siamo italiani da un secolo, non scenderei mai per le strade per un passaporto .“ (Gregor, studente a Innsbruck).
Un passante anonimo commenta: “Meglio fare i settentrionali dell’Italia che i terroni dell’Austria”.
Che il modello di convivenza funzioni lo affermano le parole del presidente della Repubblica Austriaca, Alexander Van der Bellen che definisce l’ “autonomia sudtirolese” un “modello esemplare per il mondo che non deve essere messo a repentaglio.” (“Al Brennero tentazioni austriache” di M.Molinari, La Stampa,11 febbraio 2018)
Questo risultato è stato raggiunto dopo 32 anni di guerriglia, dal 1956 al 1988: 361 attentati con esplosivi, raffiche di mitra e mine antiuomo, 21 morti (15 rappresentanti delle forze dell’ordine, 2 civili e 4 terroristi colpiti dagli ordigni che stavano disponendo)
La magistratura italiana ha condannato 157 persone: 103 sudtirolesi, 40 austriaci e 14 tedeschi della Repubblica Federale.
Nelle pagine che seguono cercheremo di vedere attraverso quali percorsi Italia ed Austria hanno definito un modello di convivenza da prendere in considerazione – forse – anche per gli Stati europei in cui risorgono tendenze nazionalistiche.
Il nuovo governo austriaco, guidato dal giovane cancelliere Sebastian Kuz è il prodotto del patto di coalizione fra il partito popolare e lo schieramento populista Fpo, guidato da Heinz-Christian Strache.
Secondo “La Stampa” dell’11 febbraio 2018, la stessa SVP, il partito della minoranza tedesca in Alto Adige, è stato spiazzato dalla mossa austriaca, che ha avvantaggiato le formazioni politiche alla sua destra (M.Molinari, “Al Brennero tentazioni austriache” La Stampa, 11 febbraio 2018).
Lo conferma l’intervista a Eva Klotz, pasionaria della secessione dall’Italia e fondatrice della Sud Tiroler Freiheit, che esprime la sua soddisfazione a proposito del doppio passaporto: “ Intanto è un simbolo, significa un rapporto più intenso con la madre patria austriaca(….). Ma il nostro sogno resta il referendum.” ( La Stampa, 20 dicembre 2017)