Il nostro 1917

“ Maggiore, la guerra è assassinio, sempre (…)” – Guglielmo Spada

il nostro 1917Dopo la visione del bel film di Mendes, “1917”, un volumetto mi aspettava sugli scaffali della libreria, per farmi ricordare un 1917 tutto italiano: “Non tutti i bastardi sono di Vienna”, di Andrea Molesini.

La vicenda narrata nel libro è ambientata a Villa Spada, un palazzo signorile situato a pochi kilometri dal Piave e si svolge nel periodo compreso fra il 9 novembre 1917, pochi giorni dopo la disfatta di Caporetto, e il 30 ottobre 1918.(1)

Il protagonista-narratore è Paolo, un ragazzo di 17 anni, orfano, che si affaccia alla vita adulta sotto l’ala protettrice del nonno Guglielmo, saggio ed ironico, della nonna Nancy, che si distingue per la sua forza d’animo e di zia Emilia, amabile e ferma nello stesso tempo.

Nella villa della famiglia Spada e intorno ad essa si muovono altri personaggi, fra i quali spiccano Giulia, la ragazza che per Paolo rappresenta la sensualità, e Renato, il custode, che, d’accordo con il nonno, mantiene i contatti con gli inglesi.

E poi, c’è il nemico, gli austriaci, sotto il comando del maggiore Rudolf Freier Von Feilitzsch, che stabiliscono il loro quartier generale nella villa.

Il Maggiore instaura una sorta di relazione amichevole con i componenti della famiglia Spada, ma quando emergerà il loro legame con le azioni di sabotaggio della spia inglese Brian, applicherà il principio dell’ “occhio per occhio”: il nonno, Renato e Paolo sono condannati a morte.

Solo Paolo, fortunosamente, si salverà.

A fare da sfondo, costante e terribile, alle vicende degli abitanti della villa, i suoni delle armi da fuoco, che scandiscono il passare dei giorni, il sangue dei morti, dei feriti, i loro lamenti e i miasmi delle trincee, che anche gli abitanti del paese respirano.

caporetto, il fronte italiano

(1) A Caporetto, il 24 ottobre 1917, gli Imperi Centrali sferrarono l’attacco contro il nostro esercito, logorato sia dagli sforzi sostenuti che dal duro trattamento a cui i soldati erano sottoposti. Durante la ritirata, resasi necessaria per sfuggire all’accerchiamento, i morti, i feriti e i prigionieri furono 400.000.

(2)Il 24 ottobre 1918, dopo la costituzione del governo di Unità nazionale e la nomina del generale Armando Diaz al posto di Cadorna, l’esercito italiano inflisse agli austriaci la sconfitta di Vittorio Veneto.

soldati italiania - 1917

E soprattutto loro: i soldati e gli ufficiali che combattono o hanno combattuto al fronte, acquattati come topi nelle trincee. Ora, nelle retovie e negli ospedali da campo improvvisati, non hanno più gli occhi degli uomini di questo mondo. I lunghi mesi in prima linea li hanno segnati in modo indelebile: i loro sguardi non appartengono più al presente, né contemplano l’idea del futuro.

Non tutti i bastardi sono di ViennaLa lettura di qualche pagina del libro mi sembra l’ideale per i ragazzi a partire dai 15 anni, per far capire loro l’orrore della guerra, anche perché a guidarli sarebbe il loro quasi coetaneo Paolo (2), che a conclusione del libro, divenuto adulto, ci racconta quello che è rimasto della sua famiglia.

 (2)Paolo Spada non combatté al fronte perché aveva un anno in meno dei “giovinetti del Piave”, i ragazzi nati nel 1899, che furono chiamati alle armi dopo Caporetto. A guerra conclusa, molti di loro morirono precocemente per le malattie contratte in trincea.

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